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Infiorescenze / tralci e volute
1675 - 1699
Taffetas con ricamo a riporto in tela di lino e cordoncino ad imitazione del “Punto Venezia”
1838/T
Altezza: 113,5 cm, Larghezza: 75,5 cm
pianeta
Paramento liturgico lino taffetas / Liturgical garment linen tabby
Fondo in taffetas creato da ordito e trama in seta rosa; il decoro è dato da una tela in lino ecru ritagliata secondo un disegno prestabilito, ricamo ad applicazione con l'ausilio di cordoncini in lino ecru, impiegato anche per creare le barrette di collegamento fra le varie parti dell'ornato, motivi riempitivi a rete e ricami a nodini. Lungo i laterali si snodano sinuosi tralci, dai quali nascono grandi fiori di loto stilizzati; le colonne sono sottolineati da un decoro speculare rispetto all'asse mediana centrale, creato da tracemi ripiegati a volute, collegati da anelli da ci nascono palmette stilizzate. Un finto gallone, decorato da motivi a cuore da cui si originano sinuosi rametti reggenti fiori di loto. Sul rovescio sono stati rintracciati diversi frammenti di almeno tre tipologie di taffetas, realizzate con telaio a mano, di cui due rosa ed uno bianca, questi ultimi probabilmente ricavati dalla fodera originale, impiegati come rattoppi. Fodera in taffetas di seta ecru. Sulla colonna posteriore è applicato uno stemma eseguito a ricamo ad applicazione in tela di lino bianco e taffetas di seta bianca.
Nel corso della seconda metà del XVII secolo godette un particolare favore il "punto Venezia a rilievo", caratterizzato da un sontuoso ed opulente disegno creato da sinuosi tralci fronzuti e fioriti resi tridimensionali dall'applicazione di imbottiture. Tale decoro fu scelto non solo per impreziosire vesti secolari femminili e maschili, come illustrano numerose attestazioni iconografiche, ma anche per la confezione di paramenti. Parallelamente all'impiego come bordo o balza per rifinire camici e cotte, il ricco merletto venne prescelto anche per realizzare intere vesti; un gusto testimoniato da rare e raffinate attestazioni, come la pianeta del Victorian and Albert Museum di Londra, datata 1660-1690 (C. Browne, Lace from Victoriam and Albert Museum, Londra 2004, p. 21, tav. 22), dov'è conservata un'altra veste, ricondotta all'ultimo quarto del Seicento (M. Carmignani, Tessuti ricami e merletti in Italia dal Rinascimento al Liberty, Milano 2005, p. 107), e la pianeta del Öesterreichischen Museum für Angewandte Kunst di Vienna (D. Heinz, Meisterwerke barocker Textilkunst, Vienna 1972, pp. 28-29, scheda n. 7; P. Johnstone, High Fashion in the Church, Leeds 2002, tav. XXIId), collocata al terzo quarto del secolo. Sebbene quest'ultimo pezzo presenti il medesimo lessico ornamentale che ritroviamo nella pianeta in esame, se ne discosta dal punto di vista tecnica. Il nostro manufatto, infatti, non è realizzato ad ago, bensì con un particolare sistema esecutivo paragonabile al ricamo a riporto. La pianeta potrebbe essere letta come un'imitazione del costoso "punto Venezia", ma eseguito con sistemi meno elaborati, secondo una tecnica ampiamente diffusa come quella del "ricamo a riporto", che garantiva, da un punto di vista visivo, effetti ornamentali assai simili a quelli del ricercato merletto veneziano. Non sono rari i tentativi di riproporre, con metodi meno complessi, tale punto, come esemplifica un frammento di tela di lino ricamata e con applicazioni di cordoncino in lino della Collezione Gandini di Modena, ove il decoro emerge dal fondo grazie ad un ricamo a riserva (T. Schoenholzer Nichols, I. Silvestri (a cura di), Musei Civici di Modena. La collezione Gandini. Merletti, ricami e galloni dal XV al XIX secolo, Modena 2002, p. 118, scheda n. 61 di M. Rizzini). Un'altra attestazione di questa consuetudine è offerta da una bordura del Pio luogo delle Penitenti di Venezia, collocato al terzo quarto del XVII secolo, ove gli effetti di spessore sono dovuti a rilievi aggiunti sul disegno eseguito con un merletto del tipo Rinascimento (D. Davanzo Poli (a cura di), Tessuti merletti ricami degli antichi ospedali veneziani, catalogo della mostra, Vicenza 1997, p. 33, scheda di D. Davanzo Poli). Tecnicamente simile alla nostra pianeta appare, infine, un collo, conservato presso le Civiche Raccolte d'Arte Applicate di Milano, i cui elementi decorativi, come osserva Poggi Colussi, "sono lavorati sulla tela", con una tecnica simile a quella osservabile nella nostra pianeta, ulteriormente impreziositi da motivi a rete (C. Paggi Colussi, Nuovi incrementi alla Raccolta Merletti del settore tessili delle Civiche Raccolte d'Arte Applicate, in "Rassegna di studi e di notizie", 2001, Vol. XXV, pp. 181-183, fig. 17 a-b). Sfortunatamente non è stato possibile identificare lo stemma cardinalizio che avrebbe potuto fornire informazioni utili relative alla provenienza della veste liturgica, riconducibile, in modo dubitativo, ad un centro veneto e databile verso l'ultimo quarto del Seicento.
Tessuti, ricami, merletti. Opere scelte, 2008, pp. 82-84