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Legatura romana alle armi Boncompagni duchi di Sora su Alphonse Louis du Plessis de Richelieu

    1600 - 1699
    marocchino
    0238/LE
    Altezza: 260 mm, Larghezza: 190 mm
    legatura
    Bottega dei Regi Archivi
    Traite de la perfection du Chretien par l'Eminentissime Cardinal Duc de Richelieu à Paris chez A. vitre S.L. e D. con l'incisione in rame di C. Mellan e varie altre in testa ai capitoli. Legatura in marocchino rosso impresso in oro con fregi e stemma Borghese. - Sede vacante. ff11+pp44 +ff3 Al piatto: cornice formata da due serie di filetti, nella fascia fregio a pizzo con drago in un tondo, fregio a pizzo agli angoli. Nel campo: ovale con stemma Borghese. Al dorso. cinque nervi rilevati, tassello con titolo incorniciato, cinque tasselli con fregi a pizzo. Tagli dorati, unghia decorata; risguardi (solo sul piatto) in carta pettinata.
    Legatura romana alle armi Boncompagni duchi di Sora su Alphonse Louis du Plessis de Richelieu, Traitté de la perfection du chrestien, Parigi, Antoine Vitrey, [1646 o 1650].



    Legatura in marocchino. Due riquadri di fasci di filetti; nella fascia intermedia, a metà d’ogni lato, drago araldico Boncompagni in ovale di punti al centro di composizione di motivi reniformi. Il riquadro interno è interrotto ai vertici collegati a quelli del riquadro esterno. Accantonato interno fiorone. Al centro del piatto, armi Boncompagni duchi di Sora in cartella ovale con basilica al capo. Dorso con cinque nervi rilevati. Nella seconda casella, titolo; nelle altre, in riquadro di punti e filetti, multiplo di piccoli ferri. Labbro e taglio dorati.

    Antiporta firmata “Claude Mellan”. Risguardi in carta decorata “petit peignée”.

    Il colore rosso del marocchino di questo esemplare è denominato ‘rosolaccio’; diversi legatori romani del Seicento usarono pelle di questa tonalità, ottenuta con coloranti e procedimenti particolari.

    L’arma su legatura vuota è già stata attribuita a Giacomo Boncompagni duca di Sora (1548-1612), figlio naturale di Gregorio XIII (Vianini Tolomei 1991a), sulla cui arma compare la basilica al capo essendo stato castellano di Castel Sant’Angelo e capitano generale di S.R.C., morto, però, prima dell’edizione dell’esemplare in esame, Wittock, “Giacomo Boncompagne”.
    Francesco Malaguzzi, Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Legature, 2011, p. 87,
    Vianini Tolomei G., I ferri e le botteghe dei legatori, 1991, p. 68, tav. 4