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1500 - 1599
pelle
0240/LE
Altezza: 189 mm, Larghezza: 122 mm
legatura
Legatura di recupero; coperta originale su Processionale Romanum
Bottega dei Regi Archivi
Processionale romanum, stampato da Antonio Giunta fiorentino a Venezia, 1513, appartenuto a Sisto V di cui porta lo stemma impressoo sul contropiatto con suph libros di possesso di Tommaso Majolis. Legatura in pelle rossa, fregi in oro e raffiguarzione della S. Vergine, tagli in oro lavorati. Fogli 184. Al piatto: quattro filetti, gigli agli angoli. Nel campo: fregi e volute, ak centro in un'ovale: Madonna con bambino, fra le stelle. Al dorso: quattro nervi rilevati, cinque tasselli con fregi. Tagli dorati e decorati, risguardi in carta bianca.
Legatura di recupero. Coperta originale su Processionale Romanum, Venezia, Antonio Giunta, 1513.



Legatura di recupero con coperta originale in marocchino rosso; il decoro del piatto superiore è costituito da riquadro di filetti, composizione complessa con nastri intrecciati ed elementi vegetali stilizzati e dal classico superlibros del grande bibliofilo francese Thomas Mahieu "Tho. Maioli. et. amicorum"; il motivo centrale con Madonna con Bambino sarebbe sovrimpresso a quello originale, così come alcuni piccoli ferri aggiunti sui piatti e sul dorso al tempo del rifacimento di quest'ultimo. Conserva le due contrograffe fissate al piatto inferiore. Taglio dorato e goffrato.



Secondo Mallé, di gusto cinquecentesco avanzato, strettamente manieristico, è la legatura del Processionale romano, stampato da Antonio Giunta fiorentino a Venezia nel 1513 e appartenuto a Sisto V, di cui porta lo stemma all'interno della legatura, evidentemente più tarda della stampa, eseguita da Tommaso Maioli veneto, con esuberanza di intrecci fra medaglione centrale in cartelle, volute, targhe, fogliami (L. Mallè, 1970, p. 435). G.D. Hobson riportò l'esemplare nell'elenco delle legature realizzate per il Mahieu; riconobbe che in un tempo successivo a quello della decorazione originale della coperta si aggiunse l'immagine centrale, fu ritoccata la doratura, fu rifatto il dorso. Sulla sola base delle fotografie la legatura fu fatta rientrare nel gruppo V. sezione A. delle legature del Mahieu (G.D. Hobson, 1926, p. 110).

Dopo che tale legatura venne segnalata come un falso, Fabrizio Malaguzzi riconsiderò il problema. L'esemplare conserva due contrograffe fissate al piatto inferiore con chiodi a testa piatta; il dorso presenta quattro nervi doppi rilevati; il taglio è dorato e cesellato. Dall'esame diretto dell'esemplare, Malaguzzi rilevò che il dorso rifatto con pelle diversa da quella utilizzata nei piatti presenta un decoro analogo a quello della cartella centrale, che i capitelli sono moderni, che la coperta conserva traccia dell'impressione di motivo accantonato interno. Si tratta, in conclusione, di un caso di legatura originale su testo coevo cui sono stati aggiunti in un secondo tempo elementi estranei. Se l'aggiunta della Madonna avesse avuto uno scopo fraudolento, si tratterebbe di un falso, ma si tratta solo di un intervento esteticamente peggiorativo, per adeguare la legatura al contenuto religioso del volume (F. Malaguzzi, 2000, pp. 117-119).

Cfr. ALLEGATI
Careddu G., Soffiantino P., AIB Colloquium. Il Museo Civico d'Arte antica e Palazzo Madama e il suo fondo librario, 1998, p. 63,
Francesco Malaguzzi, Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Legature, 2011, p. 58,
Mallé L., Palazzo Madama in Torino. Le collezioni d'arte, 1970, p. 435,
Malaguzzi F., Bibliofilia subalpina. I falsi di Palazzo Madama, 2000, pp. 117-119,
Hobson George D., Maioli, Canevari and others, 1926, p. 110, n. LXXXVIII