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seconda metà VI - inizio V sec. a.C.
calcedonio
1060/PM
Altezza: 22 mm, Larghezza: 21 mm, Spessore: 25 mm
Pendente-sigillo con scena di lotta
Bottega dei Regi Archivi
manifattura Cozzi - Venezia
Pendente-sigillo con scena di lotta: un eroe regale barbuto tiene con la mano destra un capride alato, rampante, che sta per essere colpito con un pungnale. Forma ovale larga, taglio piano-conoide e superficie piana. Colore beige chiaro.
Ovale largo, taglio piano-conoide, superficie piana. Taglio a lama metallica. Intaglio a mano libera per i dettagli; con trapano a punta sferica eccentrica per i volumi principali del corpo, sia dell'uomo, sia dell'animale, e per gli arti; con trapano a punta più piccola per le penne delle ali del capride e per la veste dell'uomo. Tracce diffuse di microglifi su tutta la superficie lavorata. Lucidatura del piano di fondo e delle pareti del cono. Alla sommità del cono, foro pervio ottenuto con trapano a punta sferica con abbondanti tracce di smeriglio ferrifero ai bordi irregolari. Falle di lavorazione (o dovute all'utilizzo) sul bordo inferiore sinistro della superficie lavorata e tracce di cera (?) rossa, forse dovute a un calco tratto in epoca relativamente recente (Messina 2004, fig. 9).

Scena di lotta con un essere fantastico. Un eroe regale barbuto, stante a sinistra a gambe divaricate, tiene con la destra un capride alato, retrospiciente e rampante, che sta per essere colpito con un pugnale tenuto in basso con la sinistra. L'eroe ha una barba compatta a strie orizzontali, una corona dentata e capelli lunghi alla nuca; il torso è rappresentato frontalmente, mentre le gambe e la testa sono di profilo a sinistra. Indossa una veste lunga di tipo neoassiro, aperta sul davanti, che lascia scoperta la gamba destra avanzata. Con la destra protesa, tiene per il collo un capride alato rampante, caratterizzato da una lunga barba appuntita, che volge la testa all'indietro, con l'ala a penne digradanti ben spiegata. Con la sinistra abbassata tiene un pugnale. Entrambe le figure sono su una spessa linea di terra.

Stile schematico, caratterizzato da una certa attenzione al dettaglio descrittivo, come nell'ala del capride e nelle pieghe della veste dell'eroe.

Per la figura dell'eroe si veda un sigillo a cilindro achemenide conservato al British Museum di Londra (inv. ANE 89708), della prima metà del V secolo a.C. (Merrilles 2005, p. 57, tav. IX, n. 23); per la figura del capride si veda un altro cilindro al British Museum (inv. ANE 129566), sempre di età achemenide (ibid., p. 61, tav. XVII, n. 40).

Si tratta di una scena di lotta mutuata nell'arte achemenide dall'antica tradizione mesopotamica. Nelle scene di combattimento con animali o esseri fantastici di età achemenide l'identità dell'eroe si sovrappone a quella del re nell'archetipo del cd. "eroe regale", protagonista della lotta metaforica tra l'ordine costituito, rappresentato dal sovrano, e le forze ostili della natura, simboleggiate appunto dagli animali a dagli esseri fantastici sopraffatti e sconfitti (relativamente al significato e alla diffusione della figura dell'eroe regale nell'arte di corte achemenide cfr. Root 1979, pp. 303-308, mentre sulll'iconografia regale achemenide e i rituali a essa connessi cfr. Kuhrt 1995, pp. 676-686). La figura dell'eroe regale ricorre innanzitutto nell'arte monumentale, come ad esempio nei rilievi sui piedritti dei passaggi del cosiddetto "palazzo di Dario", dell'harem o della sala del trono di Persepoli (cfr. Root 1979, pp. 76-86, 101-103, 105-108), ma anche nella glittica (per un rapido esame della figura dell'eroe regale sui sigilli achemenidi si vedano ad esempio Ackerman 1967; Amiet 1972, p. 286; Gadd 1967; Root 1979, pp. 118-122) e con essa viene di fatto stabilito un legame concettuale che accosta l'eroe al re e all'espressione della regalità.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009