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Scultura
c. 1500
legno policromo; legno dorato; legno di tiglio scolpito; dipinto e dorato
1056/L
Altezza: 103 cm, Larghezza: 35 cm, Profondità: 24 cm
San Martino e il povero
Weckmann Niklaus (cerchia di)
San Martino, vestito di un elegante costume di foggia borghese, divide con la spada il mantello per il povero sciancato inginocchiato ai suoi piedi
Attribuita da Mallé a uno scultore altoatesino con influenze sveve o dell'Allgäu, la statua è ricondotta da G. Gentile all'ambito svevo: precisi riscontri tipologici la legano, in particolare, alla cerchia di Niklaus Weckmann, uno dei più importanti scultori di Ulm a cavallo tra XV e XVI secolo. L'attività della sua bottega, attiva dal 1481 al 1526, interessò la Germania meridionale e il territorio elvetico, giungendo fino all'alta Valsesia, dove i suoi moduli si ritrovano nell'altarolo della cappella di Pianmisura (Alagna).

Il San Martino del Museo, arricchito da una splendida policromia che nel bordo del mantello fa uso della preziosa tecnica a Pressbrokat, proviene dalla Valle d'Aosta, dove il culto del santo evangelizzatore delle Gallie ebbe grande fortuna. Tra le statue tardogotiche del santo collocate nelle varie chiese parrocchiali e cappelle a lui intitolate, anche quelle delle chiese di Torgnon e Antagnod sono di cultura germanica.
Orlandoni B., Appunti per un' indagine sulla consistenza originaria e sulla dispersione del patrimonio artistico gotico, 1987, p. 34,
Mallé L., Le sculture del Museo Civico d'Arte Antica, 1965, p. 169,
Gentile G., Gotico sulle vie di Francia. Opere dal Museo Civico di Torino, 2002, pp. 140-143,
Palazzo Madama. Guida, 2011, pp. 60-61,
Gentile G., La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia 1200-1500. Apporti dai territori di cultura germanica, 2004, pp. 118-119, 159,
Gentile G., Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte, 2001, pp. 128-129