Caricamento pagina...
Palazzo Madama
Mission
Il Palazzo
Le Collezioni
Il giardino
Storia
Staff
Watch, play, listen
Visita il Museo
Orari
Biglietti
Come raggiungerci
Visite guidate
Visite in esclusiva
Bookshop
Caffè Madama
Accessibilità e servizi
Mostre & Eventi
In corso
In programma
Archivio
Palazzo Madama in viaggio
Eventi
Collezioni
Esplora le collezioni
Catalogo online
Rivista
Progetti e ricerche
Biblioteca d’arte
Archivio fotografico
Richieste di prestito
Servizi Educativi
Presentazione
Scuole
Formazione
Famiglie
Giovani
Centri estivi
Adulti
Progetti speciali
Accessibilità e servizi
Sostienici
Seleziona lingua: lingua selezionata
ITA
ENG
ITA
selezionata
Palazzo Madama
Mission
Il Palazzo
Le Collezioni
Il giardino
Storia
Staff
Watch, play, listen
Visita il Museo
Orari
Biglietti
Come raggiungerci
Visite guidate
Visite in esclusiva
Bookshop
Caffè Madama
Accessibilità e servizi
Mostre & Eventi
In corso
In programma
Archivio
Palazzo Madama in viaggio
Eventi
Collezioni
Esplora le collezioni
Catalogo online
Rivista
Progetti e ricerche
Biblioteca d’arte
Archivio fotografico
Richieste di prestito
Servizi Educativi
Presentazione
Scuole
Formazione
Famiglie
Giovani
Centri estivi
Adulti
Progetti speciali
Accessibilità e servizi
Sostienici
FTM Network
I nostri musei
Amici della Fondazione
Biblioteca d’arte
Archivio fotografico
Affitto spazi
Richieste di prestito
Press Area
Google Art Project
News
Blog
Contatti
Home
/
Collezioni
/
Catalogo online
/
Disegno
Disegno
Anno
XVIII secolo
Materiali
inchiostro su carta
Inventario
1998/DS
Dimensioni
Altezza: 193 mm., Larghezza: 214 mm.
Soggetto
scenografia
Artisti
Juvarra Filippo
Descrizione
Penna, pennello, inchiostro bruno, acquerello, carta bianca.
Notizie Storico-Critiche
Nel 1722 si festeggiarono a Torino le nozze tra l'erede al trono sabaudo, Carlo Emanuele III e Anna Cristina di Sulzbach, gli apparati (luminarie, fuochi di gioia, decorazioni cerimoniali). Furono progettati e diretti da Filippo Juvarra, e ne resta memoria nelle incisioni che illustrano il libro stampato per l'occasione: "Le festose gare della notte col giorno nella sontuosa, universale illuminazione della città di Torino per l'augusto sposalizio...ecc", Torino 1722. Nel programma delle manifestazioni di giubilo era compresa anche la recita di un'opera in musica che ebbe luogo nel teatro di corte, detto il "Rondò", (L. Tamburini, 1966) "all'intersezione del padiglione della Piazzetta Reale con la galleria allacciante la reggia al castello" (ossia a Palazzo Madama), galleria che fu poi demolita in periodo napoleonico. In questa circostanza, Juvarra, riprendendo il filo della sua giovanile attività di scenografo e architetto teatrale, diede i disegni sia per la rinnovazione del teatro del Rondò sia per la messinscena dell'opera che vi fu rappresentata: il Ricimero, poesia di Apostolo Zeno e Piero Pariati, musiche di Francesco Gasparini. Non si trattava esattamente di novità. Col titolo di "Flavio Anicio Olidrio", il melodramma era stato dato la prima volta a Venezia, teatro S. Cassian, nella stagione 1707 - 1708. A Torino, col titolo il Ricimiero, era comparso a teatro Carignano nella stagione 1721 - 22. Il riallestimento al teatro del Rondò comportava tuttavia, per le ridotte dimensioni dell'ambiente, notevoli difficoltà che Juvarra superò brillantemente. Il disegno qui riprodotto si riferisce alla scena I, atto I, strada che conduce a Roma con reliquie di fabbriche diroccate. Veduta di Roma in lontano. La "strada" prevista dalla didascalia scenica avrebbe dovuto comportare una visione prospettica estesa in profondità, impossibile da realizzare al teatro del Rondò Juvarra quindi dispose in primo piano soltanto due laterali "con reliquie di fabbriche diroccate", che incorniciavano "la veduta di Roma" dipinta su telone di fondo. Veduta, questa, risolta in uno straordinario quadro di fantasia architettonica, accostante (da destra a sinistra), la piramide di Caio Cesto, le mura aureliane, la colonna Traina, il Colosseo e un tempio ripreso da modelli numismatici (tre sesterzi di Traiano). Tanta erudizione archeologica non è tuttavia fine a se stessa; anzi, è funzionale alla vicenda drammatica, ambientata nel momento del trapasso dai fasti della Roma imperiale -un passato ormai lontano- al decadimento presente di uno stato in dissoluzione. Il melodramma , secondo le usanze settecentesche, è a lieto fine: Ricimiero, il "barbaro" visigoto, si allontana dall'Urbe dove trionfa il generale dei romani, Flavio Anicto Olibrio. Nella realtà storica le cose non andarono proprio così: i successi di Ricimiero furono troncati solo dalla sua morte, nel 472 D. C.
Da calendario Banca Fratelli Ceriana. 1987 Bibliografia M. Viale Ferrero 1980, p.99
Bibliografia
Viale Ferrero M., Filippo Juvarra scenografo e architetto teatrale, 1970,
Viale Ferrero M., L'opera italiana a Vienna prima di Metastasio. Le didascalie sceniche nei drammi per musica di Zeno, 1990, pp.280-281
Chiudi il modal video
Chiudi ricerca
Ricerca
Inizia la ricerca
Tutti i contenuti
Pagine
Eventi e mostre
Artista
Blog
Notizie