Caricamento pagina...
Sportelli di ancona d’ altare
XIV secolo secondo quarto
legno di cembro intagliato lungo la vena dorato e dipinto
1044/L
Altezza: 139 cm, Larghezza: 175 cm, Profondità: 4 cm
storie dell' infanzia di Cristo
I pannelli con le storie dell'infanzia di Cristo dovevano chiudere un altare a scrigno cuspidato al centro del quale doveva esserci la Madonna col Bambino. Gli episodi narrati sono distribuiti su due registri sovrapposti e racchiusi, ciascuno, entro uno spazio architettonico costituito da una coppia di edicole trilobate sormontate da una ghimberga. Da sinistra a destra, a partire dall'alto, si susseguono: l'Annunciazione e la Visitazione, la Natività, l?Annuncio ai pastori, la Circoncisione, la Strage degli innocenti, l'Adorazione dei Magi, la Fuga in Egitto e la Presentazione al tempio. Sul retro dei pannelli era dipinta l'Annunciazione tra due santi vescovi, di cui sopravvivono soltanto le figure della Vergine e di un santo.
La provenienza dalla chiesa di San Stefano ad Aosta, indicata all'atto dell'acquisto, non pare coincidere con la collocazione originale dell'opera, che non trova riscontro nelle visite pastorali. Un arredo simile è descritto invece nella visita pastorale compiuta nel 1416 a La Salle, dove sull'altare figura una "pulcra ymago Beate Marie in presepio cum pluribus ymaginibus et tabernaculo clauso".

La tipologia dell'ancona a tabernacolo con al centro un'edicola sorretta da colonnine includente la Madonna col Bambino è largamente diffusa in Europa in epoca gotica soprattutto nella produzione francese di tabernacoli eburnei come quelli oggi al Metropolitan Museum di New York, al Victoria & Albert Museum di Londra e al Louvre, assegnati al secondo terzo del XIV secolo. Anche le modalità di sviluppo del racconto continuo, su più ordini, con gli episodi divisi da arcatelle, dispiegano strutture compositive e formule iconografiche confrontabili con quelle dei retables aostani. Meno frequente è la realizzazione in legno, che tuttavia dovette conoscere una certa diffusione in Valle d'Aosta, attestata sia dalle testimonianze fornite dalle visite pastorali, sia da alcuni esempi conservati, come quelli, ormai privi delle portelle, della cappella di Petit Aury (Arvier, terzo quarto del XIII secolo) e della cappella di Les Combes a Introd (c. 1400).

L'impianto compositivo e la scansione architettonica delle scene sono una tarda derivazione dai rilievi assegnati alla bottega del Maestro della Madonna di Oropa. Lo scarto cronologico è confermato dalle acconciature maschili e da un dettaglio dell'abbigliamento di alcune figure femminili, le maniche arricchite da lunghi "manicottoli" pendenti, che secondo C. Robotti (1994) non compaiono prima del quarto decennio del Trecento.

Sul retro dei pannelli, visibile quando l'altare era chiuso, era dipinta - o integralmente ridipinta sopra un'antica decorazione oggi totalmente scomparsa - un'Annunciazione tra due santi vescovi. Mentre le due figure di sinistra sono quasi interamente perdute perché piallate con il supporto in epoca imprecisata; sopravvivono le due di destra, la Vergine e un santo vescovo con il libro, che E. Rossetti Brezzi (1989) riconduce alla maniera del Maestro di Wuillerine, l'artista che decorò la "salle basse" del castello di Issogne e l'ex voto datato 1512 con la Guarigione di Wuillerine (Aosta, tesoro della chiesa dei Santi Pietro e Orso), da cui prende il nome di comodo.
Mallé L., Le sculture del Museo Civico d'Arte Antica, 1965, p. 90,
Dipinti e sculture, 1988,
Brezzi Rossetti E., La pittura in Valle d'Aosta tra la fine del 1300 e il primo quarto del 1500, 1989, p. 43 nota 100, 51-52,
Gotico e Rinascimento in Piemonte, 1939, p. 44,
Rossetti Brezzi E., Gotico sulle vie di Francia. Opere dal Museo Civico di Torino, 2002, pp. 76-79,
Rossetti Brezzi E., Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte., 2001, pp. 40-41,
Carli E., La scultura lignea italiana, 1960, p. 110,
Mallé L., Le arti figurative in PIemonte, 1961, p. 93,
Brunod E., Diocesi e Comune di Aosta, 1981, p. 380,
Lagnier E., Iconografia musicale in Valle d'Aosta, 1988, p. 129,
Orlandoni B., Appunti per un' indagine sulla consistenza originaria e sulla dispersione del patrimonio artistico gotico, 1987, p. 33,
Brezzi Rossetti E., La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia 1200-1500, 2004, pp. 64-65,
Cattedrale di Aosta Museo del Tesoro. Catalogo, 2013, p. 174, 178,
Gentile G., Giacomo Jaquerio e il Gotico Internazionale, 1979, p. 246,
Rossetti Brezzi E., Sculpture gothique dans les Etats de Savoie 1200-1500, 2003, pp. 42-45