Tamburo

Descrizione Tamburo a calice decorato con motivi geometrici incisi.

Notizie Storico-Critiche Tamburo ricavato da un blocco di legno scavato e sagomato composto da una base a forma di clessidra e da una cassa bombata. Sopra di essa una membrana di pelle è fissata per mezzo di chiodi di legno rotondi applicati per metà della cassa stessa.

Sulla parte centrale della membrana di percussione è stato spalmato un impasto, presumibilmente a base di caucciù, che appare attualmente sotto forma di granuli schiacciati.

Presenza di un foro circolare sulla cassa di risonanza e di una tracolla in pelle (in parte mancante).



La base presenta un doppio ordine di motivi geometrici incisi a forma di triangoli composti da linee parallele. Sotto la linea di attacco della pelle è presente una fascia con motivi geometrici che riprende la decorazione dello stelo.



Il tamburo è uno strumento che appartiene ai membranofoni. Come per altri strumenti acquisiti nel Congo Belga (oggi Repubblica Democratica del Congo), esso ha avuto per molto tempo un ruolo centrale e fondamentale nella vita sociale delle popolazioni della regione. Il tamburo accompagna momenti solenni e ordinari, come le nascite, i matrimoni, i funerali, le pratiche di medicina tradizionali, ma anche occasioni di intrattenimento.

Questo strumento può essere classificato come tamburo a calice, tuttavia la base dell'oggetto, caratterizzata da un restringimento centrale, ricorda quella dei tamburi a clessidra. L'esemplare può rappresentare, perciò, una forma di transizione tra il tamburo a piede e il tamburo a clessidra.



Il bene appartiene al corpus di 185 oggetti donati al Museo da Tiziano Veggia (1893-1957). Veggia lavorò come ingegnere nel Congo Belga per la Compagnie du Chemin de Fer Bas Congo-Katanga (1919-1936) e per l’Otraco (1936-1951), affiancando alla sua attività lavorativa la pratica del collezionismo. Nel maggio 1955 donò la sua collezione al Museo Civico di Torino