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V secolo primo trentennio
oro; argento; almandini; pasta vitrea verde
0031/ORI
Altezza: 13,8 cm, Larghezza: 6,2 cm, Profondità: 2,5 cm
teste di aquila
Fibula d'argento ricoperta da una lamina d'oro decorata da paste vitree verdi e almandini.
Il capo a semicerchio è ornato da quattro teste di aquila stilizzate (quella di destra è frammentaria), due simmetriche in alto e due ai lati della base. La staffa romboidale presenta vetrini colorati di forma esagonale. Il piede, decorato da un motivo a nastro intrecciato, ha il profilo ornato da paste vitree circolari verdi e almnadini.



La fibula è del tutto simile a un altro esemplare (030/PM) anch'esso parte del cosiddetto "Tesoro di Desana", uno dei più ricchi ritrovamenti di oggetti preziosi tardoantichi venuti alla luce in Italia, acquistato dall'antiquario Accorsi nel 1938. l tesoro, costituito in tutto da 51 oggetti preziosi d'oro e d'argento (orecchini, bracciali, pendenti, anelli, fibule e un servizio da tavola di 18 cucchiai d'argento parzialmwente dorato e niellato), prende il nome dal luogo nei pressi di Vercelli dove avvenne, in circostanze ancora misteriose, il ritrovamento (Viale 1941, pp. 19-20). La compresenza, accanto alla maggioranza di manufatti romano-mediterranei, di un piccolo gruppo di oggetti germanico-orientali, più precisamente ostrogoti, conferisce una rilevanza storica tutta particolare al tesoro, perché offre una preziosa testimonianza sull'insediamento delle popolazioni germaniche nella pianura padana tra Vercelli, Ticino e Po e sul processo di fusione tra élite latina e germanica che avrebbe dato origine all'aristocrazia altomedievale.

Considerate tra i più significativi ritrovamenti di oreficeria ostrogota, le fibule di Desana presentano una decorazione cloisonné a vetrini rossi e verdi alternati a smeraldi circolari. Secondo l'usanza germanica, le donne portavano una coppia di fibule all'altezza delle spalle per fermare il mantello al vestito. Le teste di aquila che ornano il capo e il motivo a nastro intrecciato della staffa, sono elementi caratteristici dei manufatti preziosi di produzione ostrogota. L'ipotesi che le fibule siano state prodotte in botteghe dell'Italia settentrionale si appoggia sia sui dati stilistici, sia su quelli tecnici, trovando confronti assai prossimi in una fibbia di cintura proveniente da Landriano, presso Pavia, e in una fibula ad aquila trovata a Milano. Come per questi manufatti, anche per le fibule di Desana la cronologia più appropriata è il primo trentennio del VI secolo, durante l'occupazione di Teoderico.
Ori e argenti dell'Italia antica, 1961, p. 228, n. 811,
Aimone M., Il tesoro di Desana. Una fonte per lo studio dellas società romano-ostrogota in Italia, 2010, pp. 66-72, 127-138,
Pagella E., Il Palazzo Madama. Museo Civico d'Arte Antica, 2008, p. 73,
Pagella E., Arte in Piemonte. Antichità e Medioevo. I secoli dell'alto Medioevo, 2002, 46-47,
Bierbrauer V., 1994, pp. 170-177, n. III 29 b,
AA.VV., Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi., 2017, 53