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tralci ondulanti / fiori stilizzati
1700 - 1749
lino; merletto lavorato a fuselli con lunghi tratti di nastrino non continuo in punto tela traforato. Fondo a rete a maglie tonde del tipo Valenciennes eseguito in un secondo momento, con barrette a treccia che collegano sul retro i motivi. Piede con nastrino in punto tela leggermente traforato verticalmente, e bordo a sottile nastrino in punto tela, realizzati durante la lavorazione del fondo.
2005/T
Altezza: 14 cm, Larghezza: 437 cm
bordo
Bordo lino merletto / Trimming linen lace
Il merletto presenta un decoro a lunghi e sottili tralci ondulanti, da cui spuntano piccoli fiori stilizzati a tre petali, disposti in modo irregolare su fondo a rete.Il bordo è formato dall’unione di tre frammenti, i due più corti alle estremità (entrambi di circa 39 cm) mediante lunghi punti sommari di cucitura con un filato diverso di colore più bianco. Uno dei due frammenti brevi ha una rifinitura verticale formata dal nastrino del piede che prosegue, intervallato da una fascia a rete. In vari punti piccoli ma diffusi rammendi, non molto accurati, alterano il disegno, ma nel complesso il bordo ha subito poche integrazioni. Si può ipotizzare che sia stato utilizzato per un camice, poiché in alcuni punti il merletto ha un effetto di maggiore ampiezza su un lato come se fosse stato teso diversamente sui margini maggiori.
Il decoro poco coerente con lunghi tralci irregolari e fiorellini ridotti a elementi a tre petali, la tecnica esecutiva piuttosto semplificata che unisce brani molto lunghi di nastrino con una rete di fondo passata a rovescio con grossi ponticelli di raccordo, la presenza di “occhiolini” formati dal nastrino portano la datazione nei primi decenni del Settecento. In questo periodo i motivi a piccoli fiori arricciati erano utilizzati anche dai laboratori più provinciali, come quello da cui potrebbe essere stato eseguito questo bordo. La tipologia del genere “punto Milano” suggerisce una manifattura lombarda, concordando con la proposta di Mottola Molfino, basata soprattutto sulle analogie stilistiche e tecniche con un bordo datato 1733 e attribuito a manifattura milanese dei Musees Royaux d'Art et d'Histoire di Bruxelles ( Risselin Steenebrugen, fig. 169 e Levey, 1983, fig. 210), che tuttavia ha un fondo diverso.
Merletti più semplificati ma di questo tipo, tuttavia, sono pubblicati anche da Ricci (1911, fig. 67) come tipici della produzione abruzzese di Pescocostanzo caratterizzate da un disegno libero detto “tre frondicelle”, cioè tre foglie, come nel caso in esame.