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Vaso / rami / ghirlande
1725 - 1749
lino; filo di lino lavorato ad ago; fondo a rete Alençon; decoro a punto festone, profilati da un cordonetto più spesso rivestito sempre col medesimo punto; riempitivi a trafori. Rifinitura di alcune parti con un basso piede a fuselli a fili continui.
1940/T-a/b
Altezza: 7 cm, Larghezza: 185 cm, Altezza: 7 cm, Larghezza: 99 cm
parure per abito femminile
Tessuto lino merletto Burano / Fabric linen lace Burano
Il merletto presenta un motivo decorativo speculare con vaso centrale che alterna rami e ghirlande a composizioni traforate. Gli elementi del disegno, resi da svariati punti ad ago, sono sottolineati da contorni in rilievo a punto asola eseguiti in tempi diversi. (pezzi della parure: nn. 1860/T, 1939/T, 1940/T, 1941/T, 1942/T).
I merletti appartenevano probabilmente a una stessa parure per abito femminile: engageantes (cioè guarnizioni per le maniche) (nn. 1860/T e 1939/T) e bordi (nn. 1940/T, 1941/T, 1942/T).

Il disegno è caratterizzato da motivi di stile rococò, irrigiditi in una disposizione molto ripetitiva, basata più sulla giustapposizione degli elementi che sulla loro continuità fluente nello spazio. Anche la tecnica esecutiva non è raffinata: più accurati sono i motivi rilevati da un cordonetto, paragonabili agli esemplari d’oltralpe ma senza la stessa fermezza nei contorni; lavorata in modo molto irregolare è invece la rete del fondo, con un tipico effetto ‘a scaletta’ in parte dovuto alla torsione non regolare del filato. La rete di questo tipo è ritenuta una delle caratteristiche distintive dei merletti ad ago realizzati nel XVIII secolo a Burano, dove le manifatture, in difficoltà per la concorrenza della produzione di elevato livello qualitativo e progettuale francese e fiamminga, non riuscivano a imitarne né il fondo a rete sottilissimo né il complesso decoro rococò. Più dubbia rimane la datazione: potrebbe trattarsi di una produzione settecentesca piuttosto stentata ispirata ai modelli francesi, con mani diverse a realizzare i motivi e il fondo; oppure potrebbe essere un rifacimento ‘in stile’, semplificato, del tardo Ottocento: in questo periodo fu di gran moda tra le dame possedere raffinate trine antiche di Burano e le imitazioni furono molto richieste (Davanzo Poli 1998, pp. 118-121).
Viale V., I Musei Civici nel 1931, 1932, p. 24,
Merletti dalle collezioni di Palazzo Madama, 2013