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Dipinto
1796
olio su tela
0535/D
Altezza: 108 cm, Larghezza: 145 cm
Vittorio Alfieri e Contessa Luisa Stolberg d' Albany
Fabre François-Xavier
Vittorio Alfieri e Contessa Luisa Stolberg d' Albany
Eseguito a Firenze nella primavera del 1796, il dipinto ritrae Vittorio Alfieri e la contessa d'Albany seduti al tavolo della "libbreria della casetta nuova", sul retro di palazzo Gianfigliazzi dove risiedevano dal novembre 1792. Davanti alla contessa giace il volume degli "Essais" di Montaigne; la mano sinistra di Alfieri è appoggiata sul libro della "Raggione Felice, Canto terzo", poema dell'abate Caluso, al quale il dipinto venne donato da Alfieri. Sullo sfondo compare una veduta di Firenze all'imbrunire: è la prima volta che Fabre (attivo a Firenze dal 1793) introduce un fondo di paesaggio in un ritratto. La novità riflette la crescita dell'importanza del paesaggio nella sua pittura, maturata a Firenze per influenza dell'amico Louis Gauffier (1762-1801). Il poeta e la compagna non posano più, come nei ritratti in pendant degli Uffizi (1793), per donare la propria immagine alla posterità, ma davanti a un amico, Fabre, e per un amico, l'abate Valperga di Caluso, letterato, filosofo, matematico: un ritratto di famiglia, prossimo alle "conversation pieces" all'inglese. Maestro di disegno della contessa, il pittore diventerà intimo amico e ritrattista ufficiale del poeta. Alla morte della contessa (1824), Fabre erediterà tutti i suoi beni. Tra gli ammiratori del dipinto, Laurent Pécheux, direttore dell'Accademia di Belle Arti di Torino, che lodava Fabre per aver ripreso e aggiornato il genere del ritratto del Grand Tour affermatosi a Roma con le tele del Batoni.
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