Arti del Medioevo
Il Museo di Palazzo Madama conserva importanti testimonianze dell’arte figurativa dell’età medievale, provenienti in gran parte dai territori del Piemonte e della Valle d’Aosta.
Il Museo Civico di Torino apre al pubblico il 4 giugno 1863, nella sede di via Gaudenzio Ferrari (si trasferirà a Palazzo Madama solo nel 1933). Nei primi anni le collezioni sono molto eterogenee, anche se tutte centrate sulla storia di Torino: reperti archeologici rinvenuti in città durante i lavori di sterro per la costruzione di nuove strade, dipinti piemontesi dell’Ottocento, memorie del Risorgimento, raccolte di monete sabaude; ma anche tante testimonianze della “storia del lavoro dal periodo bizantino al XVIII secolo”: vetri, ceramiche, tessuti, ricami, smalti, avori, oreficerie, bronzetti, argenti, oreficerie, oggetti in ferro e in cuoio, mobili, codici miniati, gemme e cammei. L’interesse per le arti applicate dal Medioevo al Settecento costituirà poi uno dei due assi portanti delle successive acquisizioni, mentre a poco a poco verranno cedute ad altri musei cittadini l’archeologia, i cimeli del Risorgimento e la pittura dell’Ottocento. In chiusura del secolo, prendendo a esempio il South Kensington Museum di Londra - aperto nel 1851 – il Museo Civico si configura quindi come museo d’arte e industria. Un Kunstgewerbemuseum italiano, che condivideva con le istituzioni d’Oltralpe l’utopia di influire sui caratteri qualitativi del coevo artigianato artistico e della nascente produzione industriale, fornendo agli artigiani e designers un gran numero di modelli di tutte le tipologie e tecniche e di grande qualità formale. In parallelo, prima che il nuovo stato unitario si dotasse di Uffici per la Conservazione dei Monumenti (le odierne Soprintendenze), il Museo è attento a salvare dal commercio antiquario e dall’esportazione le sculture antiche delle chiese e castelli di Piemonte, Valle d’Aosta e Savoia. A questi due “filoni”, si aggiungerà, dal 1910 circa, anche la pittura, ma solo quella “regionale”: i primitivi piemontesi del XV e XVI secolo e i pittori legati alla corte sabauda tra Sei e Settecento.
Palazzo Madama, chiuso per restauro a partire dal 1987 per quasi venti anni, ha riaperto a dicembre 2006 con una museografia completamente rinnovata e mantiene oggi inalterata la sua doppia vocazione definita a fine Ottocento: museo della città e del territorio piemontese e museo di arti decorative di ogni epoca e ogni luogo.
La rivista di Palazzo Madama pubblica studi originali, riguardanti la storia del Palazzo e le collezioni museali e rende nota l'attività del museo nel campo della ricerca storica, della conservazione e dell'educazione.
Il museo svolge ricerche su diversi ambiti e diverse discipline: storia, storia dell'arte, antropologia, museologia, nuovi media e comunicazione.
Una biblioteca di consultazione specializzata in storia dell'arte antica, moderna e contemporanea, critica d’arte, museologia, archeologia, etnografia e numismatica. Particolare cura è riservata anche all'approfondimento delle tematiche di ambito locale e all'aggiornamento nei campi di interesse dei Musei civici torinesi.
Istituito formalmente agli inizi degli anni Trenta per documentare il patrimonio museale e in generale monumenti e oggetti d'arte del Piemonte, antichi e moderni, oggi l'Archivio raccoglie circa trecentocinquantamila fototipi, costituiti da negativi e positivi fotografici, su lastra, su pellicola, su carta (in monocromia e a colori ) e in digitale
La Fondazione Torino Musei collabora e partecipa alle mostre realizzate da musei e istituti culturali, nella convinzione che la disponibilità al prestito delle collezioni museali contribuisca al godimento e all’educazione del pubblico (Principi di Londra, 1995 revisione luglio 2002).
Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti. Proseguendo nella navigazione accetti l’utilizzo dei cookie.
Essenziali: Cookie di sessione, essenziali al funzionamento del sito | |
---|---|
Analytics: Cookie per la trasmissione di dati sul comportamento utente in forma anonima | |
Marketing: Cookie per la trasmissione, profilazione e utilizzo dati con finalità di marketing |