Il Museo di Palazzo Madama conserva importanti testimonianze dell’arte figurativa dell’età medievale, provenienti in gran parte dai territori del Piemonte e della Valle d’Aosta, spesso in conseguenza della soppressione degli enti ecclesiastici avvenuta nell’Ottocento, o recuperati sul mercato antiquario.
Tra le opere più importanti esposte al piano interrato del museo, nel Lapidario medievale, si segnalano il cosiddetto Tesoro di Desana, straordinario insieme di preziose oreficerie tardo antiche e ostrogote rinvenute nel Vercellese negli anni Trenta del Novecento; il mosaico della Cattedrale di Acqui Terme, raro esempio di mosaico in tessere bianche e nere di età romanica; alcuni frammenti di transenne già parte dell’arredo liturgico dell’antica Cattedrale di Torino; e quattro capitelli, di cui due istoriati, originariamente nel chiostro di Sant’Orso di Aosta, raffinato lavoro di una bottega di scultori provenienti dalla valle del Rodano. Al piano terra, nella grande Sala Acaia, è presentato l’importante nucleo di arredi lignei – dossali d’altare, paliotti, sculture a tutto tondo - realizzati in Valle d’Aosta tra XIII e XIV secolo, in particolare nella fiorente bottega del cosiddetto Maestro della Madonna di Oropa, fortemente influenzato dal gotico francese. Sono in maggioranza da ricondurre all’età medievale anche i codici miniati e i frammenti (fogli o miniature singole) acquisiti dal museo nei decenni subito successivi alla fondazione, con l’obbiettivo di costituire una raccolta di modelli per gli illustratori, i grafici e i legatori dell’epoca. Tra le testimonianze più significative, una Bibbia del 1250 circa miniata a Bologna e un gruppo di miniature ritagliate di altissima qualità del Maestro del Libro d’Ore di Modena, un artista formatosi nel contesto del gotico internazionale lombardo intorno al 1390-1400.
