La collezione di ceramiche di Palazzo Madama comprende più di quattromila pezzi ed è una delle più importanti in Italia. Il primo nucleo si deve al diplomatico e collezionista Emanuele Taparelli d’Azeglio, che nel 1872 donò una raccolta di porcellane della manifattura di Vinovo e nel 1874 la sua collezione di maioliche e porcellane italiane del Settecento, che comprendeva anche un rilevante gruppo di porcellane viennesi della fabbrica Du Paquier, allora credute di Venezia. D’Azeglio, nominato direttore del museo nel 1879, arricchì la raccolta con numerosi acquisti fino al 1890.
Notevoli incrementi si ebbero nel Novecento sotto la direzione di Vittorio Viale, con le donazioni di Emilia Sacco-Oytana e Werner Abegg, con il legato di Ettore Mentore Pozzi e con gli acquisti effettuati tramite l’antiquario Pietro Accorsi: tra di essi, spiccano per importanza le maioliche della collezione di Riccardo Gualino, la brocca in porcellana medicea proveniente dalla famiglia Chiericati di Vicenza e i tre grandi animali in porcellana di Meissen già nel Palazzo Giapponese di Dresda.
Tra i nuovi ingressi che si sono succeduti nell’ultimo decennio, si segnalano il Servizio d’Azeglio (acquistato nel 2013 presso la casa d’aste Bonhams grazie a una vasta operazione di crowdfunding, la prima del genere in Italia), la coppa in maiolica della bottega di Francesco Durantino, realizzata a Torino nel 1578 (dono della famiglia Benappi, 2018) e il Servizio del Re di Sardegna (acquistato presso la casa d’aste Sotheby’s nel 2019).