Ciclo di conferenze a ingresso libero
Dal luglio a dicembre 2024, un ciclo di conferenze a ingresso gratuito approfondiscono alcuni dei temi presentati in mostra. Al centro della riflessione il fiume Po, l’acqua e la ricerca che diverse istituzioni pubbliche e private, ma anche gruppi spontanei di tutela dell’ambiente, hanno avviato per conoscere il fenomeno e consentire l’adattamento alla crisi climatica in atto. Nella Sala Feste, sede delle conferenze edi molte attività del museo, il 18 ottobre 1961 è stata firmata la Carta Sociale Europea: un luogo quindi emblematico per riflettere sulla sfida in atto e lanciare un messaggio da Torino agli altri paesi. La sala ha una capienza di 150 posti.
Mercoledì 10 luglio, ore 17Si può salvare Venezia?Con Anna Somers Cocks, giornalista, già presidente di Venice in Peril FundSe non ci muoviamo prestissimo, Venezia sarà una rovina entro la fine del secolo a causa dell’innalzamento del mare; quali sono dunque gli ostacoli all’azione e quale sarebbe il rimedio? L’analisi della giornalista internazionale Anna Somers Cocks, presidente del Venice in Peril Fund 2000-2012, approfondisce come la diffusa incomprensione del ruolo delle barriere mobili, il Mose, ci abbia impedito di agire finora e cosa si possa fare per riportare Venezia all’attenzione di questo e di tutti i governi futuri; come si possa rivoluzionare il modo di pianificare il futuro della città e come si finanzierà il tutto.Giornalista, redattrice ed editrice, Anna Somers Cocks è autrice di numerosi articoli dedicati all’arte e alle sue politiche, alla conservazione e alla città di Venezia che sono stati pubblicati tra gli altri su The Guardian, Daily Telegraph, New Statesman, The Art Newspaper, Il Giornale dell'Arte, La Repubblica, New York Review of Books. Tra le sue pubblicazioni The Victoria & Albert Museum, The Making of the Collection (1980); Renaissance Jewels, Gold Boxes and Objets de Vertu in the Thyssen-Bornemisza Collection (1984).Dal 2000 al 2012 è stata presidente di Venice in Peril Fund, associazione no-profit che dal 1971 si dedica alla salvaguardia del patrimonio artistico di Venezia e delle sue isole. Socia dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia per i suoi servizi alla città di Venezia.
Lunedì 23 settembre, ore 17In viaggio tra parole e cose lungo il corso del PoCon Matteo Rivoira, Università degli Studi di Torino e Direttore dell’Atlante Linguistico Italiano.La mappatura condotta dai ricercatori dell’Atlante Linguistico Italiano fotografa lo stato della lingua e delle sue varietà nello spazio e nel tempo: il lavoro di raccolta dalla viva voce dei parlanti è stato svolto attraverso un’indagine sistematica che presenta un quadro preciso e dinamico della realtà linguistica del territorio che rivela la vita quotidiana delle persone e del legame con l’ambiente circostante, sulle rive delfiume.Matteo Rivoira è professore ordinario in Linguistica italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, dove insegna dialettologia romanza e dialettologia italiana. È direttore dell’Atlante Linguistico Italiano (ALI), impresa dialettologica avviata nel 1924 presso l’Università di Torino. Tra i suoi interessi di ricerca principali vi sono i dialetti d’Italia – studiati secondo diverse prospettive –, la toponomastica di tradizione orale, le minoranze linguistiche, con particolare attenzione all’occitano cisalpino, i gerghi storici.
Venerdì 27 settembre, ore 16L’atlante Linguistico Italiano osserva la societàCon Rosanna Sornicola, Università di Napoli.Nel 2024, l’Atlante Linguistico Italiano festeggia i suoi primi 100 anni di attività e celebra questo evento con la pubblicazione del X° volume intitolato La società. Nella bottega e al mercato; al ballo; l’incendio; un fattaccio; giustizia e negozi giuridici; disuguaglianze sociali; le istituzioni.Per condividere questo traguardo con la cittadinanza, il 27 settembre a Palazzo Madama sarà presentato pubblicamente il volume e tutta l’attività dell’Atlante Linguistico, con la partecipazione della prof. ssa Rosanna Sornicola, Università di Napoli e del prof. Paolo D’Achille, Presidente dell’Accademia della Crusca.
Giovedì 3 ottobre, ore 15Il fiume come attrazione - storia, attualità e prospettiveA cura delle Sezione di Torino della Lega Navale Italiana Una giornata dedicata alla lunga storia dei circoli di canottaggio e canoa presenti sul Po dalla metà dell'Ottocento, i primi in Italia, attraverso le varie trasformazioni del fiume e la sua fruibilità per i cittadini; i fiumi sono stati anche il luogo dove il cinema, la nuova arte del Novecento, ha trovato una sua nuova forma grazie all'esperienza di Pastrone e dei suoi "studios": una esperienza unica ed affascinante che verrà ricordata e descritta.. Oggi il Po affronta le nuove sfide del cambiamento climatico e di un diverso modo di fruizione da parte della collettività, oggetto del Programma 2050 promosso ed elaborato dal Comune di Torino: la giornata sarà l'occasione per ascoltarne obiettivi e programmi da parte dell'Assessore alla Cura della Città.
Lunedì 7 ottobre, ore 17Botanica e entomologia urbana.Con Edoardo Santoro, curatore botanico Palazzo MadamaHotel per insetti e rifugi verdi di città, autostrade per le api e corridoi ecologici: cosa sono e come possiamo favorire e migliorare le condizioni ambientali urbane e non solo con l’uso delle piante e la salvaguardia di insetti e altri esseri viventi.Edoardo Santoro è laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie e dal 2005 si occupa delle aree verdi della Fondazione Torino Musei. Dapprima segue il restauro del Giardino del Borgo Medievale di Torino e nel 2011 cura il progetto del verde del Giardino all’interno del fossato medievale di Palazzo Madama dove, con l’aiuto di giardinieri e gruppi di volontari, coltiva piante ornamentali, officinali, frutti e ortaggi e mettein pratica tecniche di coltivazione naturale.
Giovedì 17 ottobre, ore 17Troppo Caldo, Troppo FreddoL’influenza del clima sulla conservazione delle opere d’arteA cura del Centro Conservazione Restauro “La Venaria Reale”Dalle opere d’arte di grandi dimensioni a piccoli oggetti preziosi, dai reperti archeologici alle sculture di fontane e monumenti, dagli intagli lignei all’arte contemporanea tutto reagisce ai cambiamenti microclimatici, con forme e modi differenti.Tra le principali cause dei problemi di conservazione che si possono riscontrare sulle opere, le variazioni di temperatura e umidità sono le più frequenti e quelle su cui i restauratori sono spesso chiamati a intervenire.Una carrellata di casi di studio ma anche un viaggio all’interno di diverse strategie di cura, monitoraggio e analisi tracceranno un interessante e inaspettato percorso sulla conservazione del patrimonio artistico.
Mercoledì 20 novembre, ore 17Cieli arancioni, apocalisse pop. Il cambiamento climatico raccontato al cinema e in TVCon Jacopo Bulgarini d’Elci, autore e critico TV
Maltrattata, offesa, trascurata, la Natura si prende la sua “vendetta" in un numero sempre più grande di racconti distopici cine-televisivi: da The Day After Tomorrow a La principessa Mononoke, da Mad Max a Snowpiercer, da The Last of Us a Don’t Look up. Passando per i - profetici - cieli arancioni di Blader Runner 2049. Che sia per lo scioglimento dei ghiacci, per le siccità, per un inquinamento soffocante, per un virus o un’infezione fungina, il futuro che il cinema e la tv ci propongono è apocalittico. Specchio del nostro senso di colpa? Conferenza-spettacolo di Jacopo Bulgarini d’Elci, direttore Mondoserie.it
Lunedì 2 dicembre ore 17L’uomo come specie fluvialeCon Stefano Fenoglio, DBIOS Università degli Studi di Torino e ALPESTREAM Centro per lo Studio dei Fiumi Alpini / Parco del MonvisoI fiumi hanno permesso ai gruppi umani, da nomadi e cacciatori quali erano, di diventare stanziali e di dedicarsi all’agricoltura; sono stati essenziali per soddisfare i bisogni primari (sostentamento e igiene); come hanno garantito difesa e nutrimento; hanno permesso l’insediamento e la formazione di grandi comunità, lo sviluppo economico, territoriale, tecnologico; e reso possibili le comunicazioni commerciali e culturali. Un reticolo vitale, così simile al sistema di arterie, vene e capillari che attraversa il corpo umano e che nutre non solo il paesaggio, ma fin dall’antichità stimola lo spirito, l’intelligenza, l’inventiva migliorando il benessere mentale dell’uomo.Stefano Fenoglio ha conseguito la laurea in Scienze naturali nel 1993 presso l’Università degli Studi di Torino e il titolo di dottore di ricerca in Scienze ambientali – Acque interne e agroecosistemi nel 2002 presso l’Università del Piemonte Orientale. È autore di oltre 200 lavori e primo autore del testo universitario Ecologia fluviale. Professore ordinario presso l’Università degli Studi di Torino, DBIOS, è cofondatore del Centro per lo Studio dei Fiumi Alpini (ALPSTREAM/Parco del Monviso). Svolge numerose attività didattiche presso diversi atenei italiani ed esteri ed è frequentemente ospite di programmi tv e giornali quando si parla di siccità, alluvioni, emergenze idriche. Le sue ricerche si incentrano soprattutto sugli ecosistemi fluviali.
Lunedì 9 dicembre, ore 17Dai mari tropicali al fiume Pocon Giorgio Carnevale, Università degli Studi di Torino, e Rocco Gennari, Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra “M. Melloni”, Università degli Studi di ParmaPuò una regione geografica viaggiare e, in conseguenza di ciò, mutare, proprio come un viaggio ci fa crescere e cambiare? Se potessimo osservare l’area padana di 50 milioni di anni fa, durante l’Epoca chiamata Eocene, troveremmo un paesaggio del tutto diverso da quello attuale. Un paesaggio oggi nascosto dentro le rocce che custodiscono indizi del passato nei loro minerali e nei fossili. I pesci, il nautiloide e i coccodrilli esposti nella mostra provengono da Bolca, il celebre sito paleontologico nelle prealpi veronesi, e sono fra gli indizi più appariscenti di quel mondo eocenico, composto da un mare tropicale simile all’attuale Mar Rosso.