Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e la Fondazione Carlo Acutis, in collaborazione con la Regione Piemonte, presentano, dal 13 luglio al 10 ottobre 2023, nel contesto del progetto "Via Francigena for all”, la mostra In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena.
L’esposizione rappresenta un'opportunità per narrare il territorio piemontese in quel periodo dell'anno in cui numerosi pellegrini si mettono in cammino lungo la Via Francigena. Concepita nell'ottica della massima accessibilità e inclusione, mette in risalto le centralità storiche e contemporanee di Torino e del Piemonte, casa della Sacra Sindone e accesso principale alla Penisola lungo il pellegrinaggio sulla Via Francigena.
La mostra è strutturata in quattro sezioni, ognuna connessa a un tema specifico. Nella prima sono presentate sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello mondiale. Nella seconda tutta una serie di materiali video illustrano la Via Francigena e gli itinerari sindonici; nella terza una grande mappa interattiva, affiancata da fotografie delle decine di sindoni affrescate sulle pareti esterne di edifici collocati lungo i cammini del Piemonte, evidenzia gli itinerari del progetto "Via Francigena for all" e i cammini sindonici. Nella quarta sezione, infine, è esposta un’installazione ideata dall'artista torinese Carlo Gloria sul tema del cammino.
La strada del pellegrinaggio come il filo di un gomitolo che il viaggiatore porta con sé nel suo cammino, con il groviglio che rappresenta le tante motivazioni che animano il pellegrino: spirituali, devozionali, talvolta anche penitenziali, come era all’origine del fenomeno. Procedendo nel cammino, la matassa si dipana progressivamente fino a sciogliersi del tutto al raggiungimento della meta
Una nuvola a forma di Piemonte è attraversata da uno stormo in volo, esattamente in corrispondenza della Via, mentre due figure femminili di spalle, una bambina e una più adulta, osservano il lago di Viverone nell’esperienza contemplativa del percorrere un cammino. Sono esse paradigmatiche di quella contemporaneità in cui finalmente anche le donne hanno cominciato ad affrontare l’esperienza del cammino da sole, o in gruppo, quale pratica spirituale e personale. Oltre a essere un tributo alla mia infanzia di bambina camminatrice sui sentieri piemontesi: se possono apparire madre e figlia, per me raffigurano la medesima persona cresciuta lungo quelle vie
San Michele Arcangelo, guerriero di straordinaria bellezza, caccia Lucifero nelle viscere della Terra con un colpo di spada. Sulla diagonale del segno da essa lasciato sono sorti sette luoghi di culto: Skelling Michael (Irlanda), St. Michael’s Mount (Gran Bretagna), Mont Saint Michel (Francia), La Sacra di San Michele (Piemonte), il Santuario di Monte Sant’Angelo (Puglia), il Monastero di San Michele (Grecia) e il Monastero di Monte Carmelo (Israele). È la Linea Sacra di San Michele, la Via Michelita o Micaelica, una delle “ley lines”, delle linee rette che toccano i punti energetici del mondo considerati di grande valore e spiritualità. Tutti santuari sorti accanto all’acqua eccetto la Sacra, connessa all’elemento terra e tappa mediana della via di pellegrinaggio, divenendo il fulcro dell’immagine
La Madonna nera di Oropa: una vergine nera in quanto, secondo alcuni studiosi, era in origine una statua di Iside o una di quelle divinità pagane che, con l’avvento del cristianesimo, fu iconograficamente e simbolicamente riadattata alla nuova religione. Il santuario di Oropa sorge su di uno sporto roccioso ove le donne si recavano in pellegrinaggio per ottenere fertilità, sedendo su di una particolare pietra per attrarre la buona sorte. E così questa Vergine poggia i piedi sulla roccia, citazione del culto delle origini, e nella mano destra reca un fiore che sboccia, simbolo di vita e fertilità
Da Canterbury a Gerusalemme, passando per Roma, l’illustrazione riflette il percorso fisico della via intrecciandolo con elementi di divertimento e inclusività in una sorta di gioco dell’oca accessibile a chiunque, indipendentemente dall’età e dalle condizioni fisiche e cognitive. L’essenza di ogni luogo è nelle sue architetture e in minimi dettagli che richiamano la cultura e la storia di ogni città, invitando a esplorarle e scoprirle nelle loro unicità e specificità
Una viandante cammina lenta in una pianura di vitigni, noccioli, peschi, meleti e con gli specchi d’acqua delle risaie. I luoghi che da secoli accolgono lavoratori e lavoratrici stagionali che da ogni parte d’Italia giungono per la raccolta, come avveniva con le mondine. Dei cui canti, risa, amori e danze attorno ai fuochi nelle sere d’estate ancora vi è eco, le frequenze dei suoni non sparendo mai, continuando a esistere pur senza essere percepite. Solo un viaggiatore attento può forse udirle avendo memoria dei luoghi che omaggiano e ricordano donne protagoniste di scioperi e battaglie per la tutela dei diritti dei lavoratori
In un dialogo, i musicisti Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni discorrono di monasteri: per il primo sono luoghi sacri, di culto e di salvezza – “beato colui che ha nel proprio orizzonte un monastero” – mentre il secondo asserisce la nostra anima poter trovare riparo anche all’ombra di un bosco o di una montagna. L’abbazia quale edificio, il monastero del bosco o, meglio, il cammino nella natura. Così come entrare in un luogo sacro impone il rispetto e il silenzio, al di là di ogni credo, iniziare un cammino vuol dire riflettere su noi stessi e quanto ci circonda
L’acqua e il cammino per esplorare noi stessi in un viaggio nel territorio. L’acqua quale sorgente di ogni cosa, anche del nostro sé più intimo e nascosto, in uno scenario alpino che rimarchi un’idea di nascita e connessione con l’ambiente che ci circonda
Il Piemonte: un’infinità di scenari e atmosfere in cui perdersi, il cammino quale momento di silenzio in cui si entra in contatto con il territorio. Un viaggio semplice e intenso, quasi meditativo, tanto in solitario quanto in compagnia, il passo lento che consente di scoprire il paesaggio, urbano o rurale. Le colline del Monferrato e del Po, il lago di Ceresole, uno scorcio di Torino con la cappella della Sindone, il Monviso in lontananza. Territori attraversati in bianco da percorsi che si estendono dalla terraferma al cielo. Perché il Piemonte è tutto da scoprire, la regione perfetta per mettersi in cammino
Un viaggio di mutamento e la ricerca della pace interiore comincia tra le montagne, la porta di accesso al Piemonte della via Francigena. Un pellegrino scruta l’orizzonte: è il simbolo della resilienza dello spirito umano nel superare gli ostacoli, è il conforto nella ricerca di un nuovo orizzonte, fisico e interiore. La maestosa catena montuosa è un’amica silenziosa che accompagna e guida il pellegrino attraverso il territorio piemontese, simbolo di determinazione, coraggio nell’affrontare le avversità e gioia di scoprire la tranquillità che si trova nel profondo del proprio essere
Il cammino della fede e la via Francigena: sulle orme di Sigerico il percorso spirituale da secoli compiuto da pellegrini, viandanti o semplici viaggiatori. L’abbrivio italiano dalla Val di Susa, collegamento tra Torino e l’Europa, che diviene passaggio del misterioso transito della Sindone verso la definitiva dimora sabauda
Organizzazione, precisione e ordine in un tema svolto a più livelli, così ogni elemento possa trovare il suo spazio ed essere valorizzato nella propria dimensione
Avvicinare e racchiudere in un colpo d’occhio i sette sacri monti piemontesi, riconoscibili per il loro dettaglio architettonico più evocativo, con il percorso a unirli che guida lo sguardo nel medesimo modo in cui il pellegrino segue una propria strada in piena libertà interpretativa
La Sindone con Cristo risorto, simbolo di speranza e redenzione, nella forma di un maestoso albero cui convergono decine di pellegrini che, sfuggendo la frenesia del quotidiano, si lanciano da un aereo e intraprendono il cammino dalle radici verso l'alto, mutando in uccelli che nidificano tra le fronde scaturite dalle braccia di Gesù. È la trasformazione e rinascita del pellegrino in cammino verso la Sindone, verso un nuovo significato e una nuova prospettiva di vita
Fede, Speranza e Carità: nell’operato di santi e beati l’incarnazione delle virtù teologali, i cui simboli – la croce, il cuore e l’ancora – sono riuniti nella croce della Camargue e appaiono quali tatuaggi sulle braccia che suggeriscono la comunione e la fratellanza, alternando al realismo dei ritratti la stilizzazione grafica degli elementi dell’iconografia sacra
In Piemonte molte comunità praticano ancora danze tradizionali. Ecco allora un omaggio alla danza che coinvolge uomini e animali, vegetali, acque, minerali, funghi, gli elementi e gli astri a celebrare quanto condividiamo: la natura. In un ballo che diviene connessione con luoghi al confine tra uomo e natura: dal Forte di Fenestrelle alla Sacra di San Michele, testimoni del legame fra uomo e montagna, alle case Walser e ai paesi del Monferrato o delle Langhe. E poi il centro storico di Mondovì, portavoce di tutte le città-porta tra nuclei urbani, valli e montagne, come Ivrea e Domodossola, e l’isola di Orta San Giulio a tessere il legame tra uomo e acqua o ancora il Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese. Tra storia e leggenda, visibile e invisibile, reale e fantastico
Profili umani in marcia, affiancati e giustapposti, rammentano il concetto di nomadismo che oggi rivive con nuovi accenti e sottolinea la nostra condizione essere ancora connessa all’erranza. Vado e vengo è un’opera aperta, una sorta di frase tagliata da un testo infinito, che esiste laddove altre presenze la affiancano. Una vena surreale e ironica permea una composizione in cui noi, gli spettatori, siamo protagonisti in quanto viandanti contemporanei.
Incluso nel biglietto di ingresso al museo: intero € 10,00 | ridotto € 8,00. Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card.
Ogni giovedì ingresso gratuito alla mostra per tutti i visitatori.
L'audioguida alla mostra alla mostra è disponibile gratuitamente. Cerca in mostra il QR code per attivare le quattro tracce che raccontano le sezioni della mostra e scansionalo con il tuo smartphone. Per non disturbare gli altri visitatori, utilizza gli auricolare o le cuffie durante la visita.
Scopri il trailer di mostra e i focus sulle illustrazioni e l'opera di Carlo Gloria.