Presentazione del volume, a cura di Marco Aimone e Alessandro Tosini, edito da Fondazione CISAM, che illustra i risultati di vent’anni di studio sistematico dedicato all’antica basilica di Sant’Eusebio di Vercelli, edificata nel VI secolo come chiesa martiriale per custodire il corpo del primo vescovo vercellese, divenuta cattedrale nel X, demolita fra tardo XVI e inizio XVIII. Disegni e documenti finora inediti hanno permesso di dimostrare che la basilica era stata progettata come copia in scala ridotta, eppure estremamente fedele, di San Pietro in Vaticano, fatto costruire due secoli prima dall’imperatore Costantino. Sono state indagate tutte le testimonianze ancora esistenti relative all’edificio: resti architettonici, materiali di scavo e iscrizioni, fonti d’archivio, manoscritti liturgici, testi letterari e documentazione grafica hanno permesso di ricostruire le forme e le dimensioni dell’antico Sant’Eusebio, gli apparati decorativi e gli arredi, con nuove ipotesi che riguardano fra l’altro opere d’arte dibattute, come le sculture del pulpito già ritenuto “antelamico”. Con pari attenzione è stata indagata la vita liturgica del Sant’Eusebio, il così detto rito eusebiano. Dall’indagine sul contesto storico e religioso della città di Vercelli nell’alto Medioevo, è emerso con chiarezza il forte legame con la città di Roma, incentrato sul confronto tra il vescovo Eusebio e l’apostolo Pietro.
Intervengono: Marco Aimone, archeologo ed epigrafista, Andrea Augenti, professore diArcheologia medievale all’Università di Bologna, e Gabriella Pantò, già direttore del Museo di Antichità di Torino
Marco Aimone, archeologo ed epigrafista, Fellow della Society of the Antiquaries of London; associé étranger de la Société Nationale des Antiquaires de France. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Archeologica Tardoantica e Medioevale presso l’Università degli Studi di Torino; si è perfezionato in Archeologia Biblica studiando a Gerusalemme e in Archeologia e Storia dell’Arte Bizantina come Fellow di Dumbarton Oaks. Le sue ricerche sono focalizzate sull’architettura, sull’epigrafia, sulla scultura e sulle arti preziose dei periodi tardoromano, bizantino e medievale, argomenti su cui ha pubblicato numerosi contributi in riviste scientifiche. Dal 2015 è Senior Advisory Curator della Collezione Wyvern (UK), di cui sta curando la catalogazione e la pubblicazione dei materiali romani, bizantini, sasanidi, islamici e altomedievali; dal 2020 è Fellow dell’Università di Durham (UK). Ha collaborato a mostre di archeologia e di storia dell’arte in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Fra le sue monografie si ricordano: Il tesoro di Desana. Una fonte per lo studio della società romano-ostrogota in Italia (Oxford, 2010); Il tesoro di Canoscio (Roma, 2015); The Wyvern Collection III. Byzantine and Sasanian Silver, Enamels and Works of Art (London – New York 2020).
Andrea Augenti, docente all'Università di Bologna dal 2000, svolge le sue ricerche nel campo dell'archeologia medievale. Ha condotto indagini in molti siti d'Italia e ha diretto gli scavi del quartiere portuale e del complesso di San Severo a Classe (Ravenna). Attualmente dirige lo scavo della città abbandonata di Cervia Vecchia (RA). È membro della redazione della rivista 'Archeologia Medievale', e fa parte dell'International Advisory Board della rivista 'Medieval Archaeology'; è anche membro della Society for Medieval Archaeology. Fa parte del Comitato Scientifico della rivista 'Archeo', del Parco Archeologico del Colosseo (Roma) e della Fondazione RavennAntica. È autore di numerose pubblicazioni, ultime delle quali i libri Archeologia dell'Italia medievale, Laterza, Roma-Bari 2016; A come Archeologia, Carocci, Roma 2018; Prima lezione di archeologia medievale, Laterza, Roma-Bari 2020; Scavare nel passato, Carocci, Roma 2020.
Gabriella Pantò, già direttore del Museo di Antichità di Torino, ha organizzato importanti mostre e convegni internazionali; come funzionario della Soprintendenza Archeologica del Piemonte ha diretto e pubblicato numerosi scavi di siti piemontesi tardoromani, paleocristiani, medievali e postmedievali. Fra le pubblicazioni da lei curate si ricordano: Archeologia nella Valle del Curone (1993), Il Monastero della Visitazione a Vercelli: archeologia e storia (1996), Produzione e circolazione dei materiali ceramici in Italia settentrionale tra VI e X secolo: II Incontro di studio sulle ceramiche tardoantiche e altomedievali, Torino, 13 e 14 dicembre 2002 (2006); Archeologia a Chieri; da Carreum Potentia al Comune bassomedievale (2010); Carlo Alberto archeologo in Sardegna. Gli idoli bugiardi (2020).