Le più note e raffinate maioliche del Rinascimento appartengono in gran parte al genere così detto istoriato e hanno come elemento distintivo la superficie dipinta con figurazioni di personaggi e scene a carattere profano, storico, mitologico e biblico, strettamente legate alle fonti letterarie e figurative del tempo. Le principali manifatture ceramiche italiane, infatti, si dimostrarono sempre pronte a recepire nei propri repertori modelli iconografici di sicuro richiamo, ricavandoli da medaglie, placchette, disegni, bronzetti e soprattutto incisioni. Fin dal primo Cinquecento, i maestri maiolicari iniziarono a sviluppare una sempre più attenta assimilazione dei temi pittorici, inserendo nelle loro opere immagini tratte da xilografie, che illustravano edizioni di celebri testi letterari come le Metamorfosi di Ovidio, le Storie romane di Tito Livio, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Questi soggetti rappresentarono per tutto il 1500, grazie alla loro facile e tempestiva circolazione, il tramite per la divulgazione della cultura più aggiornata, prodotta per una committenza illustre, negli strati sociali più bassi. Altrettanto diffuse furono le stampe in fogli sciolti, come quelle di Marcantonio Raimondi e della sua cerchia, che fecero conoscere le composizioni di Raffaello e dei massimi pittori italiani nelle botteghe ceramiche di Faenza, dell’antico Ducato di Urbino in particolare, di Deruta, Montelupo, Cafaggiolo e Castelli.
Marino Marini è un archeologo medievista specializzato nelle produzioni ceramiche del Medioevo e Rinascimento. Funzionario del Mibac, è curatore delle collezioni ceramiche del Museo Nazionale del Bargello e del Museo di Palazzo Davanzati di Firenze. L’ambito di studi prediletto è quello delle maioliche rinascimentali toscane (Firenze, Montelupo, Bacchereto, Cafaggiolo, area senese), ma diversi studi finalizzati alle collezioni museali sono stati rivolti pure alle produzioni di altri centri ceramici come Faenza, l’antico Ducato di Urbino, Deruta. Ha organizzato le mostre Fabulae Pictae. Miti e storie nelle maioliche del Rinascimento al Museo del Bargello e Passione e collezione. Maioliche toscane dal XIV al XVIII secolo al museo di Casa Buonarroti di Firenze. Ha collaborato con Tomaso Montanari e Dimitri Zikos alla curatela della mostra La fabbrica della Bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue al Museo del Bargello. Ha partecipato a campagne di scavi sui luoghi di antiche fornaci a Montelupo, Cafaggiolo, Castelfiorentino. Ha preso parte a numerosi cataloghi di mostre e collezioni con saggi o schede dedicate ed è intervenuto nella realizzazione di mostre a tema. Ha presentato interventi in occasione di convegni in Italia e all’estero. Attualmente è impegnato nella preparazione del catalogo delle maioliche del Museo del Bargello.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Non si effettua prenotazione.