ore 17.00 la presentazione dei volumi Scambi artistici tra Torino e Milano 1580-1714, a cura di Alessandro Morandotti e Gelsomina Spione editi, con il contributo di Intesa Sanpaolo, da Scalpendi Editore nel 2016 e 2018.
Le due pubblicazioni raccolgono i testi degli atti di un convegno del 2015 e un quaderno di studi, curato dai docenti di Storia dell’arte moderna dell’Università di Torino e realizzato con i dottorandi e gli studenti dell’istituzione. Parti distinte di un unico progetto editoriale, mettono a fuoco alcune vicende artistiche dell’antico Stato sabaudo, in relazione ai rapporti che si instaurarono nel corso del Seicento con Milano, che costituì a lungo un punto di riferimento per la corte sabauda in fatto di scelte artistiche.
Stuccatori, architetti e lapicidi lombardi furono ingaggiati, a partire dalla fine del 1500 e per tutto il 1600, in molti cantieri sabaudi anche nel campo della decorazione a stucco e ad affresco. Il periodo cronologico, oggetto dello studio, parte dagli anni del ducato di Carlo Emanuele I di Savoia - quando Torino, da poco capitale del ducato, diventa teatro di imprese edilizie, collezionistiche e decorative senza pari – e si chiude con l’arrivo di Filippo Juvarra, chiamato nel 1714 da Vittorio Amedeo II a dare un volto aggiornato all’urbanistica della città e alle decorazioni delle residenze. L’affermazione dell’architetto messinese segna una cesura netta rispetto alla tradizione precedente, mettendo in difficoltà gli artisti e le maestranze lombarde, visto che da questo momento in poi la corte privilegia altri centri artistici italiani ed europei.
La crescita febbrile della città, affidata agli architetti e ingegneri di corte, precede gli interventi di decorazione dei palazzi e l’allestimento degli altari, sui cui aspetti si concentrano i due volumi, indagando residenze di corte, palazzi nobiliari e chiese, sia a Torino che nel territorio dell’antico ducato, senza tralasciare di ripercorrere i carteggi diplomatici nonché di sintetizzare e aggiornare le Schede Vesme, repertorio biografico imprescindibile per chi studia le vicende della storia dell’arte nel Piemonte sabaudo.
Ingresso libero fino a esaurimento posti