Il tema-guida della sala è La civiltà del cotto. Nel corso del Quattrocento, accanto al tradizionale uso della pietra, si afferma, nell'architettura, l'uso della terracotta. Grazie alle caratteristiche della materia prima, economica e resistente, estremamente duttile e in grado di adattarsi ai cambiamenti imposti dal gusto, le fornaci piemontesi lavorarono a pieno ritmo fino alla fine del secolo. Le opere provengono da edifici antichi demoliti a fine Ottocento a Torino e su tutto il territorio e sono state conservate come esempio di arte decorativa legata all'architettura e espressione del gusto nel Piemonte antico. I motivi decorativi sono simili a quelli usati nella scultura in pietra e dell'intaglio ligneo. Nel passaggio tra Tre e Quattrocento le mattonelle con la decorazione arcaica di tipo geometrico, diffuse su tutto il territorio piemontese, convivono con la nuova generazione dell'ornato vegetale (cardo, vite, ghiande, zucca), che propone immagini tratte dai ricettari e dagli erbari. Nella seconda metà del XV secolo compaiono esempi di mattoni figurati con animali che si ispirano ai Bestiari medievali; sul finire del secolo la lavorazione della terracotta raggiunge la sua maturità con raffigurazioni di santi, puttini e personaggi fantastici. Con la diffusione dei canoni architettonici rinascimentali del centro Italia l'uso della terracotta è destinato a tramontare, surclassato dall'impiego di marmi e di materiali in pietra più preziosi.