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Il polittico restituito

A partire dal 5 novembre, le sale di Palazzo Madama tornano ad accogliere un’opera che è stata oggetto di un lungo intervento di restauro, effettuato presso il Centro Conservazione e Restauro 'La Venaria Reale' grazie a un finanziamento concesso dalla Fondazione CRT nell’ambito del bando ‘Restauri - Cantieri Diffusi’.

La tavola centrale del polittico, databile all’inizio del Cinquecento, raffigura la Adorazione del Bambino, affiancata da un santo vescovo e da un santo cavaliere, mentre l’insieme è completato dalla predella con Cristo e gli apostoli. Il fatto che non sia tuttora possibile identificare i due santi del registro principale non aiuta a fare alcuna ipotesi sulla collocazione originaria dell’opera, certamente legata a esperienze piemontesi, che alcuni elementi stilistici suggeriscono, come vedremo, di cercare nella città di Chieri.

 

Il trittico in esame è il frutto di una ricostruzione effettuata da Vittorio Viale, il direttore dei Musei Civici torinesi dal 1930 al 1965. Egli infatti, nel 1932, aveva potuto acquistare per il Museo le due tavole laterali e, due anni dopo, si rivolgeva all’arcivescovo di Torino per ottenere da lui la tavola centrale e la predella, che secondo la sua ricostruzione andavano a completare il polittico nel suo formato originario. L’opera riassemblata veniva a quel punto restaurata e dotata di una nuova cornice in stile, realizzata appositamente.

A partire dalla mostra Gotico e Rinascimento in Piemonte, curata dallo stesso Viale nel 1938, il dipinto venne discusso in stretta relazione con il polittico voluto all’inizio del Cinquecento dalla famiglia Tana per il loro altare nel Battistero della Collegiata di Chieri; per quanto riguarda questo polittico, è importante ricordare una iscrizione che ricordava i nomi di due artisti che devono esserne considerati gli autori: Francesco Berglandi – un artista chierese noto grazie a qualche documento, ma senza opere certe – e Gomar da Anversa, un misterioso pittore fiammingo venuto in Piemonte. Nell’impossibilità di attribuire a ciascuno di questi due una parte specifica nel polittico chierese, la storiografia piemontese ha più spesso parlato di un anonimo Maestro dell’Adorazione Tana per indicare l’autore della parte centrale del polittico, al quale è stata riferita anche l’esecuzione della Adorazione del Bambino nel trittico del Museo Civico.

Accanto a questa, però, le altre parti del complesso mostrano una cultura differente, come se fosse all’opera una bottega composita: i due Santi delle tavole laterali sembrano seguire piuttosto la tradizione piemontese, con richiami che vanno in direzione della bottega di Jacopino e Giovanni Longo, attivi in diversi centri nel corso della prima metà del Cinquecento. La predella invece, resa finalmente leggibile proprio dall’ultimo restauro, appare molto legata a un pittore ancora scarsamente noto, il chierese Gabriele Petitti.

Maestro Tana - Adorazione del Bambino

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